Architecture is the mediation between art and life, form and material, function and challenge, individual and society and many other dialectical conditions. Plasma employs form and space to engage the users inviting them to see and discover. The work reflects contextual relationships and captures momentous ephemeral conditions to anchor each recipient in place and time.
PLASMA STUDIO
a text by Francesca Oddo (Italian only)
Plasma Studio comincia la sua avventura nel 1999, quando Eva Castro e Holger Kehne, dopo essersi conosciuti a Londra all’Architectural Association School of Architecture e aver avvertito affinità di pensiero rispetto alla cultura progettuale contemporanea, decidono di avviare un’attività in comune e di aprire la loro prima sede nella capitale britannica. A distanza di pochissimo tempo si unirà a loro Ulla Hell.
Una scelta, quella di fondare Plasma Studio ormai 20 anni fa, che si è dimostrata acuta, considerata la qualità del percorso progettuale dei soci, e che li ha portati dai primi passi mossi in Europa -audaci, mai timidi- alla Turchia e all’Asia, dove hanno realizzato e continuano a intervenire su progetti di importanti dimensioni per una committenza a scala istituzionale. Tanto da aprire una nuova sede a Pechino guidata da Chuan Wang, nuovo socio locale, oltre ai due research studio di Singapore con Eva Castro e di Hong Kong con Holger Kehne. L’assetto della distribuzione geografica di Plasma Studio si completa e si integra con la base italiana, a Sesto, proprio sui crinali di confine con l’Austria, dove Ulla Hell ha sfidato con garbo e determinazione una visione stereotipata dell’architettura di montagna proponendo scenari, perlopiù di tipo residenziale e ricettivo, inediti per il contesto locale eppure a essi intimamente legati.
Nel team multiculturale di Plasma Studio, con una media di dodici progettisti, Peter Pichler è il collaboratore principale. Altoatesino e architetto, dopo aver studiato a Innsbruck e a Firenze, ha raggiunto Plasma Studio a Londra ormai ben tredici anni fa. Oggi continua a lavorare con lo studio da Vienna.
La caratteristica vincente del gruppo è, fra le altre, quella di lavorare in network, sia pure da luoghi parecchio distanti fra loro: ogni progetto di Plasma Studio è il frutto di un’assidua interazione e di un confronto costante fra diverse culture di provenienza e di formazione (Eva Castro ha studiato in Venezuela e in Inghilterra, Holger Kehne in Germania e in Inghilterra, Ulla Hell in Austria e nei Paesi Bassi, Chuan Wang in Cina). Il risultato che ne deriva è una visione integrata, poliedrica e interdisciplinare.
Fin dai loro primi progetti appare evidente l’esigenza di affrontare l’architettura come uno strumento attraverso il quale “reagire” allo spazio esistente, provocatore di una “reazione” mirata a prospettare nuovi possibili scenari architettonici, alternativi e inaspettati.
Si pensi al progetto “Silversmith” (2001) di Londra, nel quale la richiesta di un argentiere di ampliare il proprio spazio di lavoro senza perdere l’unica fonte di luce naturale (il lucernaio) si traduce in un percorso, fisicamente interpretato da una griglia di acciaio permeabile alla luce, che si sviluppa in altezza, procedendo come un nastro che a tratti si allarga per ospitare ambienti informali sia di lavoro sia domestici. E che, all’occasione, diventa un vero e proprio percorso espositivo per le opere del cliente. Ancora, “Crumple Zone” (2004) a Londra è l’installazione per una mostra che pone in dialogo moda, arte, design e architettura britannica: in questo progetto è ancora più evidente e marcata la volontà di “reagire” allo spazio esistente che assiste alla messa in discussione della triade vitruviana, che apparentemente sovverte ogni principio della statica e delle regole cartesiane. Un tessuto di lamiera di acciaio punzonato, che appare come accartocciato su sé stesso, mette in discussione i sistemi strutturali tradizionali creando un nuovo scenario di forze alternative che interagiscono fra loro proponendo inaspettati supporti per la proiezione di immagini e informazioni, oltre che per l’esposizione degli oggetti in mostra.
Il progetto precede solo di un anno quello per le camere del quarto piano dell’”Hotel Puerta America” (2005) a Madrid, emblematico del loro approccio progettuale: era il contesto perfetto per farsi notare, in quanto una serie di architetti di fama internazionale, fra i quali Zaha Hadid, David Chipperfield, Jean Nouvel, Arata Isozaki, Ron Arad, John Pawson erano stati chiamati a esprimere, ciascuno per il proprio piano, il proprio estro creativo. Occorreva osare e Plasma Studio non si sottrasse: in contrapposizione alla monotonia dei corridoi che distribuiscono le varie camere negli alberghi i progettisti pensano a un percorso straniante e a vortice che, a partire dai punti fissi della pianta, si riveste di un “abito” di acciaio lucido. Un tunnel corre lungo una serie di traiettorie descrivendo una teoria di sezioni che, grazie a una serie di sfumature di colore prodotte da luci LED, alla fine porta gli ospiti a sviluppare intuitivamente una forma di orientamento. Il vortice si placa nelle camere, dove l’ingresso a imbuto inquadra le grandi vetrate che incorniciano la città.
Questa volontà di partire dalle geometrie date per costruirne di nuove -inedite, inaspettate, inattese-, questa urgenza di “reagire” allo spazio dato e di sperimentarne nuove e inimmaginabili potenzialità percorre tutto l’approccio progettuale di Plasma Studio.
Più o meno negli stessi anni in cui vengono realizzati i progetti di Madrid e Londra Ulla Hell torna fra le sue montagne e apre a Sesto, al confine con l’Austria, la base italiana di Plasma Studio. Anche i progetti realizzati ad alta quota puntano sulla stessa strategia. Ne è un esempio “Esker House” (2006), ampliamento di una abitazione anni Sessanta, dove una nuova struttura costituita da una serie di telai in legno e acciaio, a partire dalla geometria esistente e dai punti dati, si aggrappa come una sorta di “parassita” fino a diventare indipendente e a donare un nuovo volto all’abitazione.
Qualche anno dopo lo “Strata Hotel” (2007) che continua a introdurre in montagna un linguaggio alternativo a quello consolidato, in realtà profondamente intriso della memoria del luogo, finalmente declinata secondo una visione aggiornata. Qui, come del resto nel successivo “Residence Paramount Alma” (2011-2018) e in altri progetti, Ulla continua a dimostrate come a partire da un dettaglio assai semplice -in questo caso i listelli di legno dei balconi, agganciati a profili di acciaio lineare tagliati a pettine- sia possibile arrivare a configurare geometrie nuove, solo apparentemente complesse, inaspettate.
Proprio come accade, sia pure in maniera leggermente diversa ma sfruttando lo stesso concetto, all’Hotel Puerta America, il progetto che lancia Plasma Studio a livello internazionale e che lo catapulta in contesti nei quali sarà chiamato a coniugare la scala dell’architettura con quella urbana, paesaggistica e territoriale. È accaduto e sta accadendo in Cina, dove si trovano oggi i loro interventi più complessi. Come il progetto realizzato per Xian fra il 2009 e il 2014 (“Flowing Gardens”, “Creativity Pavilion”, “Greenhouse” “Eco Restaurant”) e per Smirne in Turchia avviato nel 2016 e attualmente in corso (“Masterplan University of Economy”, “K-12 School Complex”, “University of Economy”): in entrambi i lavori l’ambizione è quella di produrre un’architettura capace di germogliare dal terreno, di interagire con la topografia del territorio, di raccontare una storia, quella dell’ambiente costruito che dialoga costruttivamente con quella del paesaggio. La luce, il rapporto con l’esterno -che sia esso paesaggio naturale o artificiale-, l’innovazione tecnologica, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale, la volontà di fare eco alle traiettorie, alle pendenze, ai percorsi del contesto naturale diventeranno i capisaldi dei loro progetti, dalla vastità degli scenari di azione in Cina alla dimensione più intima delle architetture di montagna in Alto Adige.
Non è un caso che nella “Schäfer Roofscape” (2014) di San Candido, in provincia di Bolzano come tutti gli altri progetti a seguire, la sfida è stata quella di captare quanta più luce naturale possibile attraverso tagli sul tetto dai profili dinamici, asimmetrici, irregolari, visto che la facciata principale è sottoposta ai vincoli imposti dalla Soprintendenza. Un lavoro di pazienza certosina, di ricerca di soluzioni minute e allo stesso tempo complesse per una soluzione che permette l’interazione fra edificio storico e innovazione dei linguaggi in funzione di nuove esigenze abitative.
E sempre a proposito di luce naturale, tutte le abitazioni unifamiliari e plurifamiliari, oltre alle strutture ricettive, che Ulla Hell realizza fra le sue montagne -”Strata Hotel” (2007), “Tetris House” (2007), “Cube House” (2008), “Dolomitenblick” (2014), “House H” (2016), “Residence Villa Drei Birken” (2016), “Residence Paramount Alma” (2011/prima parte - 2018/ampliamento), fino alla “House L”, appena ultimata prevedono ampie superfici vetrate -a differenza dell’edilizia locale decisamente più introversa- destinate non solo ad assorbire l’intensità della luce naturale ma anche a stabilire un rapporto osmotico con il paesaggio naturale, che non è mai secondario nei suoi progetti, ma piuttosto li ispira, dà loro anima e li completa. Questa vocazione a declinare l’architettura in funzione della luce, del paesaggio, della morfologia del territorio si ripropone a Sesto, a San Candido, a Dobbiaco, paesi che nel loro insieme non arrivano a 10.000 anime, come a Xian, con oltre 8 milioni di abitanti, e a Smirne, popolata da 4 milioni di persone. Perché certi elementi progettuali per Plasma Studio rimangono costanti, come la ricerca della luce e il rapporto con il paesaggio, mentre a cambiare sono gli infiniti modi per captarla e per stabilire un’interazione visiva con l’ambiente esterno. Nel lavoro in montagna c’è poi un elemento in più da considerare, rispetto alla Cina assetata di novità: esso ha a che vedere con lo scenario vernacolare consolidato e con la capacità di dimostrare che linguaggi diversi, capaci di agganciarsi alla memoria e allo stesso tempo di porsi come innovativi, sono possibili, percorribili, auspicabili.
灵活的现实
将空间作为研究(不是以象征的方式,而是以社会、物理的方式)的形式和组织,我们将特定的空间与系统交织在一起,产生一个真实反映当代社会生活模式的建筑。
灵活的配置空间与活动,我们根据特定的需求进行微调。再根据实际情况和特殊需求进行设计,成为我们在全球化和差异化中前进的力量,切断了对传统历史、语言、文化或阅读的依赖。建筑应该被体验和解释为积极纯粹的物理和现象。
重新配置的边界
现行的规划法将城市划分为大量独立的工作区、生活区和休闲区。为了保护现状,他们把建筑进行分离,通过在边界设置界限;内部和外部的分离等方式,造成了建筑与社会的脱节。
使用拼贴和镶嵌来作为一种不连贯,断点都市风格的空间模型的主要生成手段。而这种大尺度上的都市群不连续风格,往往来自于作为单个城市成为了被围住的孤岛所带来的效应。我们运用现代技术克服传统城市主义的僵局,增加多重联系和连续性。
改变的价值
在文化方面,建筑有被媒体和现代文化评价为品牌的危险。许多项目只能在任一方向上改变或扩展给定的约定,但是通常不能质疑这些约定。其产出的结果就像是纪念碑,是市场力量和媒体文化的载体。、
Plasma Studio厌倦了平和的图像、快捷方式和分离的效果。事实上,我们试图尝试相反的效果:通过抽象、形态变化和创新材料,来创造我们希望产生的氛围。这些不符合常规的设计,它似乎开启了更大更新的篇章,并有很多值得探索的地方。
延伸的可能
经济、实用以及人体工程学为我们建筑的外观和性能提供了要素。然而,在许多情况下,一个特定的、有意义的、高质量的方案会被一个普通的解决方案所替代。
我们的项目寻求无处不在的理性秩序。现代主义固有的优点,诸如效率、合适性、人性尺度、清晰性和通用性等,在设计过程中被资本化、重复化。然而,我们的设计是从那些给定的框架展开的,从而获得由多种环境、社会条件等紧密联系的几何图形。
HOLGER KEHNE写道
迷人的地形
Plasma的设计理念崇尚于折叠式的空间,比如将景观引入建筑,街道引入立面,室内引入室外。
我们所追求的并非传统的建筑平面关系,而是一种挑战着传统地形及空间法则的变革性构造,它将空间、平面和人巧妙的结合,使感官与空间发生强烈的却又不可预知的关系。虽然从表面上看,建筑棱角分明,线条复杂的几何特质可能与“计算机生成”不可分割,但是,我们的决策是永远不会依赖于计算机的。
合理的推敲和专属性的愿望推动了形式的构造。在这方面,他们与所谓的“有机现代主义者”如Scharoun有许多的共同点。
Plasma与视觉“风格”的创造无关,它超越了建筑摄影学,并且通过与哲学和社会理论的丰富对话,来探究社会的日常和经验。他们大胆地认为,地形的建构“可能启用潜在的社会互动”。
这些地形由轨迹和动量架构来实施,它响应地形的性质和接触的可能性。在最小的规模上,Plasma以集成方式来支持一系列办公空间连续实体的构建。
高度铰接的褶皱曲面不仅仅只是表面,而是在该表面上保持相应的功能。因此,表面的这种折叠和展开揭示了通过形成和出现而发展的行动之间的关系,而不是将它们分开。
136 Old Street这个小办公楼有着狭窄的比例约束,我们的主要目标是最大限度地提高透明性,与此同时将办公区从繁华的老街屏蔽。前面玻璃的折叠和倾斜产生多次反射,将室内外图像融合。第二层玻璃把入口大厅和后面的工作区分离出来,作为一个额外的声学和视觉的缓冲区。内部光井的引入,使一楼和以前无法使用的地下室成为一个有不同可见度和私密度的垂直空间。
在Silversmith's studio项目,Plasma给出了标准的生活工作空间,并满足了客户的要求。所以我们在标准化的建筑与高度个性化设计之间进行协调。在外形设计中,Plasma设计了一个上升的螺旋形结构,该螺旋形结构结合了垂直运动的功能,以及一系列平台,这些平台服务于客户的需求。
在为特定功能提供空间的同时,这种独特的结构不将这些功能分离为离散孤立的活动,也不限制使用。相反,在用户和形式之间展开了结构和视觉的对话,实现了集成和分散的动态轨迹。Plasma已经以一种创新的、微妙的方式为现代人居的复杂模式提出解决方案。
这里所达到的地形上的设定暗示着更大的社会进程,空间相互作用日益扰乱工作、休闲和家庭生活,私人空间和公共空间的规范划分变得尤为重要。在现有的Mozarteum Performing Arts School的给定空间条件下,Plasma建议介入正交矩阵,以建立更大程度的整合,同时结合建筑与城市背景。
通过打褶和穿孔的过程,现存的道路被扩展为一楼的人造公共景观,形成了融合的状态。现有的建筑采用五个规则的体积带,用来为该机构的不同部门进行区分。通过扭曲和变形,实现了一定程度的空间重叠和相互作用,并打开了新空间。
同时,更新后的空间会有它们自己的独特轮廓和一定程度的区别,这将有助于机构内的认识和定位。这种微妙的行为将建立一种制度上的相互依赖,而不放弃空间或部门的连贯性。
对于施特拉尔松德的Oceanographic Museum,Plasma提出通过环形轨道,结合海洋的“原型平滑空间”和 “间错空间”。正如Silversmith's studio,他们已经解决了项目的要求,动量过程不是产生一系列功能规定和离散的空间,而是根据“成为”而不是“存在”的逻辑沿着轨迹运行。
该轨迹在流动的状态下、通过流体海洋空间来吸引和包裹游客的空间,它们引导游客通过复杂的空间,并容纳一系列功能——观察、感觉、信息。博物馆的连续褶皱表面通过非笛卡尔式的空间动态,在海洋和城市的对比地形之间起到中介作用。
这种空间方法颠覆了博物馆参观者知识、信息和视觉体验的传统方式。通过将参观者沉浸在空间中,体验变得像认知一样,是内在的和触觉的。
这些项目表明,Plasma以超越主导地位的现代主义的功能区划,并挑战笛卡尔编码空间。以此来找到通向设计的路径。
DOUGLAS SPENCER写道
多样的形式
传统上,展览的介绍性文本是解释站在观众面前的作品,如果该作品不止一个来源,绘制跨越每个项目,从它们的不同形式中挖掘出共同的意义。
事实上,当面对非传统的架构时,策展文本要将它们重新整合到称为“架构”的类型中,以显示这些项目在陌生性中也遵循这个正确的名称。也就是说,这些语言旨在将有机身份综合到其他多样的,可能是异质的事物中。
最好以怀疑论态度对待这种解释。无论多么乐观,可以相信的事它可以通过找到相似性来解释,从而升华我们对已知参照对象的认知。这种识别的动力是不确定的,因为它包含了所有可能的分化和转换。
因此,这四种实践及其相关项目并不是一个新式的例子,更他们指出面临的一些不同的问题,以及浮现出的领域的可能性。同时,这些项目没有寻找相似之处,而是通过其不可简化的复杂形成条件来决定,这些项目通过展览标题的三种形式上的意义:形式,形式本体和在形式之中的替代识别方式进行有益的思考。
形式与事物
这个展览取决于一种假设,即今天几乎没有任何事物的可见性与建筑相当。当读取投影到屏幕上时,这似乎是一种反常的说法,被其他项目投影所包围。人们可能认为,这是一个展览,旨在提供一个视觉上有趣的投影表面,它本身代表复杂形成的项目,是通过计算机的屏幕界面巧妙地渲染和生成的。
反动派可能会看到整个装置及其呈现的工作,这是建筑物在全球经济中消费的另一个标志。然而,图像与视觉无关。它不仅混淆了光学,感知,而是忘记了某些事物被视为一种形象的条件。在每个这些项目中,图像应该理解为,完全集成到工作条件中而没有被假定的“真实”建筑对象。
将事物的成像视为形成,而不是“某事物的形象”:我们所看到的事物显而易见之前,必须有一个过程,通过这个可以识别质量,形式或特征。这存在于物质及其潜在形式之间,并融入形成条件本身。因此,图像的作用既不代表名义上的“真实”对象,也不能用同样的方式威胁建筑的“现实”。
由于软件实现的可视化程度和照片真实性越来越接近,计算机可视化使图像值得信赖。今天,正如Plasma的代表性项目和策略所体现的那样,建筑中的图像与电化学梯度场并没有太大的不同,智能研究误导性地称之为模板,构成建筑的多样性被重新定义。正是这些研究所解决的是这种体系结构的图解形象。
增强的传感
同样,每个人都知道可见光只是构成电磁波谱的非常微小的部分。 剩下的几乎所有东西对于人类视线来说仍然是“看不见的”。我们需要借用其他来使我们可见这些,并且这些的形成提供了用于知识的模式。同样,对于这些项目,建筑环境只能微小地用于眼睛,并且被理解为更广泛的看不到的领域。
背景不再是指通过图形和访问的那些形式,而是资本,消费,品牌和影响大都市环境的电子信号。计算机不允许进行更多的“科学”或实证分析,只需打开建筑知识的信息,以非人文主义的方式处理建筑环境,就像蝙蝠通过声纳捕捉猎物的方式。出于同样的原因,形式主义现在不是一种抽象形式,而是与物质流动的密切接触,包括电磁传输的量子领域。这些项目是在当代的条件下实践出来的。
形式:典型的几何形状
正如C. S. Pierce和William James所提倡的那样,实用主义表明,唯一可以知道的是具有效果的东西。其他一切都是无关紧要的,没有意义的。相比之下,“关键”项目,被解释为现实,意味着在意识形态和其他表征的面纱背后。然而,对于实用主义者而言,意识形态只有在有效时才是“真实的”,不是意识形态的。
这就是为什么这些项目都不代表传统意义上的价值,也不是徒劳地追求极简主义的功能; 相反,他们建立了空间和物质相互影响的关系。为此,碎片化或表面的意识形态在任何这些项目中都没有发挥作用,也不反对所谓的笛卡尔几何。 这可能使他们的“位置”看起来不如之前,但它标志着一定的成熟度。
Plasma Studio具有受限制的几何形态,用于配置(如基于信息的体系结构)更为基础的范围。建筑师采用的不仅仅是几何形状,而是创造了一个与任何中心相悖的空间。
Ocean North开发了附属策略,其中项目的几何形状是通过映射形成的,正如Deleuze称之为黄蜂-兰花,它的力量环境,就是城市或“身体”。不是通过辩证身份(笛卡尔/拓扑,人文主义/非人文主义,简单/复杂)来识别具有基本特征的几何,而是每个项目都采用几何(通常相当“简单”或基于简单的参数输入)来构建空间编排。
材料组成
同样,这些项目超出了关于材料和结构的真实性或存在性的争论。它们是在材料开发的时候产生的,这些技术不仅用于生产合成材料和纳米技术结构,而且还开始在分子水平上将钢与橡胶无缝融合,创造出全新的材料。物质的本质是信息性的,由变换和错误率定义,因此没有真相。建筑对材料的使用可能最能说明这种方法。这里作为材料的“砖”被剥去了其负载的物质性,并被视为适用于表面或形式的纹理贴图。这些问题不再是“砖头想成为”的问题,也不再是伎俩,而是通过物质操纵和重组可以实现什么样的效果。
结论
因此,在每件作品中,都有艺术化身的建筑师进行重新设计。实际上,他们经常称自己为多学科产品设计师,其中建筑只是一条生产线。如果是这样的话,那么这些项目中的每一个都可能被视为对建筑生产条件研究的离散轨迹,对这种实践形式的探索和预测称为“建筑”的局限性。
Walter Benjamin的经典文章今天被重新定义为“数字时代建筑师的工作”,因为它不是驱动这种转变的技术,而是创造主体与其“对象”的关系进行重新配置。对于Kant来说,位于超验主体的一边,对我们来说,主体和先验已经进入了历史形成过程。所有实践所采用的几何形状可以被理解为只有主体和物体的混合物,实际上,当这些极点不再能保留任何主权。这些项目坚持不提供模型,只提供拟像,没有模型的副本,并且通过混杂形成彻底超越了他们的柏拉图大师。
CHRISTOPHER HIGHT写道(2002,10)