Partendo dall'architettura classica cinese, Plasma Studio ha concepito l'organizzazione dell'edificio come una sequenza lineare di piani.Questa cinetica -eppure vernacolare-sequenza fa da cornice a una serie di proiezioni che insieme producono una transizione senza interruzioni dalla scala urbana (città) alla scala del paesaggio (parco) e alla riva del fiume.

Guangzhou One Center One Garden

TIPOLOGIA Centro Culturale, Pubblico
STATO Concorso
LUOGO Guangzhou, Cina
ANNO 2013
CLIENTE Bureau of Urban Planning of Guangzhou Municipality

DESIGN TEAM Marco Becucci, Eva Castro, Alessandro Fisalli, Ulla Hell, Holger Kehne, Ning Ling, Pietro Scarpa, Chuan Wang

L'asse centrale (che impone una rigida simmetria) è disturbato dai flussi curvilinei e tortuosi del paesaggio circostante, che produce vortici e increspature che guidano e influenzano delicatamente la traiettoria dei visitatori. Tutte le possibilità di stabilire collegamenti diretti sono coreografate usando la presenza del centro di performance come punto chiave di articolazione, dove i flussi vengono raccolti, canalizzati e materializzati in una varietà di configurazioni spaziali.

La proposta di Plasma enfatizza le traiettorie come elemento formativo del paesaggio, dove la loro impronta produce pieghe di varie scale, strappando il terreno, staccando la superficie, scoprendo l'erba sottostante e creando ombre e dispositivi di seduta.

L'edificio è in linea di principio simmetrico, come risposta non gerarchica agli accessi al parco e al rapporto con la piazza principale, ed e’ affiancato da due "fossati" scavati da entrambi i lati dell'area di esibizione, creando passaggi riparati e incanalando il vento. Il fianco sud-est dell'edificio è corroso per allinearsi alla direzione del vento prevalente, aprendosi verso di esso e catturandone i flussi.

Il cambiamento nella simmetria è continuato internamente, dove viene creata un'eccezione morfologica; un momento di differenza e intensità all'interno dell'edificio usando il sistema delle rampe come espressione principale e la hall come situazione immediata. Questa variazione segue l'arrivo nell'edificio e fino al cortile, a quel punto i flussi riacquistano il loro allineamento simmetrico e riaprono l'ortogonalità su entrambi i lati del teatro. Questa condizione si traduce anche nel sistema strutturale, collegandosi direttamente alle rampe e correndo insieme a loro, inquadrando il volume su entrambi i lati, appena prima della pelle di facciata.

La circolazione all'interno del centro di esibizione - allo stesso modo all'interno del paesaggio e della piazza - è organizzata in sequenza: all'arrivo nella hall, un sistema di rampe procede sinuosamente attraverso anelli ininterrotti, collegando delicatamente tutti i livelli e utilizzando come punto di rotazione il cortile interno. La circolazione interna si svolge come un'inversione a U proveniente dall'interno della piazza, tornando verso la piazza ma a un livello diverso, per passare finalmente sopra l'anfiteatro all'aperto mentre si è al teatro "formale".

Oltre al suo corpo centrale, che contiene le attività più pubbliche come la hall, lo spazio espositivo, il teatro e il caffè, l'edificio conta due ali laterali in cui si trovano le funzioni di supporto relative alla formazione, all'istruzione e alle prove. Queste ali sono collegate tra loro e all'edificio principale attraverso un ampio seminterrato, dove si trovano le strutture di produzione e amministrazione. Queste funzioni si comportano come la struttura dell'edificio, il suo scheletro, che abbraccia sia le esibizioni infrastrutturali che concettuali e gli eventi pubblici attraverso il supporto di base.